Se il buon tempo si vede dal mattino....
e invece....
Tutto ha inizio giovedì. Le mie due bimbe ed io veniamo colpiti da un virus intestinale fastidiosissimo. Prego che passi tutto nel giro di un giorno, invece.... Venerdì pomeriggio mi viene anche la febbre alta così inizio a prendere tachipirina. Penso: la Blumon è andata. Sabato mattina (dopo altre due pastiglie) sto un po' meglio ma le forze mi mancano e il virus infierisce ancora. Bevo litri e litri di acqua per evitare la disidratazione e comincio a pensare a come intitolare questo articolo: "La skymarathon si trasforma in trail" o "Piutost che negot l'è mej piutost" ("piuttosto che niente è meglio piuttosto" che nel mio dialetto significa "chi si accontenta gode"). Insomma mi davo per spacciato e cominciavo a considerare di fare la gara camminando. Penso addirittura di andare a ritirare il pacco gara senza partecipare.
Sabato sera mi sento meglio ma il virus è tutt'altro che debellato. Vado a letto senza tachipirina pensando che, al limite, la posso prendere l'indomani mattina. Mi sveglio con la sensazione che tutto sia passato invece i sintomi del virus persistono. Tant'è che il mio primo pensiero è quello di prendere un rotolo di carta igienica da mettere in borsa. Faccio colazione per la gara, pensando: "never give up". Il mio pensiero va anche al Giir Di Mont di settimana prossima. Non vorrei strapazzarmi troppo e non riuscire a recuperare, considerando il mio stato fisico attuale. Salgo in macchina e parto. Non fa freddo, si sta bene. Sono le 6:25 quando parto. Arrivo al Blumon Break intorno alle 7:30. Parcheggio li davanti e ritiro il pacco gara (quest'anno il buono pasto è da acquistare separatamente ma il pacco gara comprende un gillet tecnico anti vento e forse anche anti acqua davvero bello!). Risalgo in macchina e vado a parcheggiare. Il virus non mi lascia in pace e sono sempre più preoccupato per l'esito della gara... Sto bevendo davvero un sacco, da quando mi sono svegliato (5:25) ho bevuto già un litro e mezzo di acqua! Continuo a bere attingendo alla borraccia che ho deciso di non portare in gara (il tempo non è caldo e mi hanno detto che hanno anche aggiunto dei ristori). 7:50, salgo in macchina, bevo, alzo le gambe e chiudo gli occhi ascoltando gli organizzatori che parlano al microfono. Sento che siamo circa 250 e che c'è molta
neve.
In molti hanno rinunciato per questo motivo.... La pancia brontola, non mi vuole proprio lasciare in pace! Finalmente sono le 8:00. Scendo dalla macchina, mi spoglio, cambio le scarpe e inizio il riscaldamento. Ho lapancia gonfia, forse ho bevuto troppo. Corro pianissimo, praticamente jogging. Ma l'intestino si ribella lo stesso e mi costringe ad un'altra pausa. Sto un po meglio ma i muscoli proprio non vogliono collaborare. 8:20, iniziano a richiamarci all'interno dell'area di partenza per la spunta pettorali. Ormai quello che potevo fare l'ho fatto, alle 8:25 entro e mi metto a fare un po' di stretching. Inizia il briefing. C'è una variazione di percorso a causa di una slavina che si è portata via un pezzo di sentiero, ci dicono che questa variazione ci farà perdere un po' di tempo. Insistono nel dire che c'è da correre parecchio sulla neve ma è sicura e non ci creerà problemi. Anzi dicono di non camminare ma di correre che, affondando di più, sarà più semplice affrontare quei tratti (in molti commentano che bisogna avere ancora molta lucidità per correre sulla neve e noi la troveremo in cima, dopo 9km si salita). Dopo lo stretching va un po meglio, saltello sul posto per finire di scaldare i muscoli in attesa del via. Dobbiamo aspettare che l'elicottero per le riprese si alzi. 8:39 ecco il rumore tipico dei rotori a tutta! Conto alla rovescia 5, 4, 3, 2, 1 VIA. Sono rimasto dietro, anche se mi ero riproposto di stare davanti, ma visti i presupporti.... Si corre piano, supero ma ho il fiatone. Non guardo le pulsazioni ma credo siano alle stelle. Dopo circa duecento metri scatta qualche cosa nella mia testa. Penso che se devo soffrire, allora soffrirò per qualche cosa di più che concludere la gara. Inizio ad allungare ma ho sensazioni davvero sconfortanti. Supero ancora perché so che dopo due kilometri inizia la salita ed è subito dura.
Arrivo all'inizio della salita e vedo ancora i primi impegnati nel muro iniziale. Il respiro non è più così affannoso. Cammino veloce sul ripido acciottolato a zig-zag. Supero ancora. Non appena spianaricomincio a correre, sto decisamente meglio. Sono caldo e i muscoli, seppur non ancora elastici, reagiscono bene. Non sono al 100% ma riesco a correre e comincio a credere che riuscirò a portare a termina le gara. Mi convinco che ci sarà da soffrire parecchio e così sarà, purtroppo. Dove inizia il sentiero non sforzo, resto in coda fino a che non ci sono punti in cui è facile passare. Il fatto di continuare a superare mi da la carica. Al primo ristoro bevo un bicchiere di sali e scappo via, lasciando dietro di me altri due corridori. Prendo il mio ritmo, nella vallata spettacolare che attraversiamo trovo anche il tempo di guardarmi intorno. Vedo molta neve e comincio a pensare a come sarà più su.... non faccio in tempo a pensarlo che già ricomincia la salita. Mi accodo ad un atleta che ha il mio passo. Saliamo insieme ma sento il suo respiro molto più veloce ed affannoso del mio, sento che posso passarlo e allungo. Lo supero e non mollo, al ristoro prendo un bicchiere di sali e uno di acqua. Bevo e riparto, lui si ferma a prendere fiato. Arrivo alla salita che porta al passo del Termine e raggiungo due atleti. Qui diventa difficile superare, camminiamo a passo veloce e saliamo in fretta. Nello strappo finale prima di incrociare il sentiero numero 1 passo anche loro ma vengo passato da un ragazzo. Cerco di stargli dietro ma non voglio esagerare. Il vento freddo che soffia sulla ganda mi congela la pancia aggravando la già precaria situazione. Non ci penso e accelero pensando che dopo il passo del Blumone non ci sarà più aria. Il lungo traversone sembra non avere fine, calpestiamo moltissima neve ma senza difficoltà perché sempre in piano o quasi. La salita al passo è un po' più tecnica, supero una ragazza e raggiungo un gruppetto che sale a buon ritmo. In cima qualcuno dice che sono settantesimo e sento che alla ragazza poco dietro dicono che è la terza donna. Questa cosa mi carica parecchio. Appena superato il passo, come pensavo, non tira più aria. Inizia però la discesona verso il lago della Vacca e c'è moltissima neve. I muscoli sono ancora belli reattivi e mi diverto un sacco a "sciare". Supero un paio di persone e un altro paio mi superano. Finita la neve inizia il tratto più impegnativo del percorso. Sassi grandi e piccoli su tutto il tracciato (una vecchia strada militare) rendono davvero difficile correre. Mi vengono in mente le parole di Riccardo Marini (il mio mitico coach) che mi avvertiva di non strafare in discesa. In effetti con tutti i problemi che ho sempre alla caviglia, mi rendo conto che non vale la pena rischiare. "Tiro i remi in barca" e scendo senza esagerare. Supero in ogni caso un altro atleta che, evidentemente, ha più paura di me. Prima di arrivare al rifugio Tita Secchi mi superano un paio di ragazzi. Al ristoro subito dopo il rifugio, li lascio a bere e a riposarsi mentre io prendo due bicchieri e mi avvio verso il passo della Vacca.
Qui inizia la discesa non troppo tecnica e corribile. Allungo e scendo veloce. Ciononostante vengo superato da un ragazzo con la maglia azzurra. Si allontana di qualche decina di metri ma riesco a contenere il distacco. Dove non si riesce a correre ci riavviciniamo, ma poi allunga di nuovo. Nei brevi tratti di salita cammina, io corro piano ma lo supero. Appena riprende la discesa è lui che supera me. Questo tira e molla continua fino alla malga di Cadino della Bianca. Si scende ancora e inizia finalmente l'ultima salita, quella che porta alla corna Bianca. Qui supero definitivamente il ragazzo con la maglia azzurra e me lo lascio alle spalle. Nell''ultimo breve tratto, dal ristoro fino all'inizio della discesa, cammino per riprendere fiato. Inizia la discesa abbastanza tecnica verso la Malga Laione. Vengo superato ma raggiungo anche un atleta che mi racconta di essere cotto, di essere caduto già un paio di volte e di non averne più. La mia pancia borbotta, ci mancava solo la salita a quasi tremila metri e la repentina discesa.... arriviamo chiacchierando allo sterrato che ci condurrà alla piana. Lui è davvero a pezzi ed anche io comincio a sentire il bicipite femorale destro che tira... allungo per evitare che il crampo abbia la meglio. Fa male, ma riesco comunque a correre. Riusciamo a correre bene ma nei punti molto ripidi "tenere" è davvero un calvario. Mi chiede quanto mancherà, guardo il Garmin e gli rispondo che ne avremo ancora per un paio di kilometri. Arriviamo all'ultimo ristoro e vediamo la piana, mi grida che secondo lui sono di più (e avrà ragione) e che non ce la fa più. Si ferma al ristoro a riposare, io prendo i soliti due bicchieri: i sali li bevo, l'acqua me la verso sulla testa. E' gelata e mi scuote!Parto a tutta e supero un ragazzo. Arrivo alla fine dello sterrato e giro a destra nel sentiero che porta alla strada della piana. Il crampo sta per avere la meglio, rallento un pochino e peggiora. Allungo, non passa. Tra me e me penso che non posso mollare proprio a due kilometri dall'arrivo (ormai ne mancano davvero solo due, anzi forse uno e mezzo). Allungo di nuovo, nella salitina subito dopo il ponte cammino ma una ragazza mi incita e mi da la forza di ricominciare a correre. Faccio il falsopiano in discesa correndo veloce e il crampo non mi da più fastidio. In quella che è l'ultima salitella riesco a correre incitato dalla gente, addirittura supero un altro atleta. Sono nel piano finale, vedo l'arrivo, la macchina, la fine.... e anche due corridori a metà strada... voglio fare il colpaccio. Allungo e cerco di raggiungerli. Loro probabilmente rallentano perché in un attimo li supero. Sono alla curva finale, a cinquanta metri dall'arrivo. E' in salita (tre metri, forse anche meno) tre balzi e sono quasi sotto al traguardo. Uno dei due ragazzi che ho superato poco prima fa uno scatto e mi passa ad una decina di metri dall'arrivo. Amen, è finita. Mi accuccio a terra e spengo il garmin. Sono contentissimo! Grazie a quel sorpasso scoprirò di essere arrivato CINQUIANTANOVESIMO, STESSO NUMERO DEL PETTORALE!INCREDIBILE! Chiudo con un tempo di 3h 11m 49sNon male, sono davvero soddisfatto! Mangio qualche cosa al ristoro finale, bevo un paio di bottigliette di acqua, mi cambio e vado a farmi strapazzare dagli osteopati. Incrocio conoscenti e scambio quattro chiacchiere. Vedo un sacco di infortunati, ginocchia, caviglie.... penso che mi è andata bene anche da quel punto di vista. La blumon è davvero un gran gara, bellissima e dura. Quest'anno ancora più lunga... il mio garmin dice 25km giusti giusti! Ora riposo fino al Giir di Mont!
Per chi ama i numeri: 261 iscritti, 252 partiti, 10 ritirati, mio risultato: 59esimo assoluto 03h 11m 49s
FOTO PRESE DA BRESCIACHECORRE.IT (http://www.bresciachecorre.it/GARE_2014/Blumon%20Marathon%202014/index.html)
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